Premettendo che questa bozza dovrà essere redatta per intero da un paio di avvocati e/o qualche tecnico, inizio a buttare giù qualche idea che integreremo tutti.
Dimezzare il numero dei Parlamentari. Sono troppiParte del provvedimento è nella finanziaria 2011Dimezzare tutti i privilegi dei Parlamentari. Da un calcolo rapido si risparmierebbero 12 miliardi di euro(!)Parte del provvedimento è nella finanziaria 2011, ma si può portare avanti il progetto di dimezzamento di tutti i privilegi- Cambiare la legge elettorale, agganciando in questo modo la nostra iniziativa a quella del PD per dare un sostegno politico all'iniziativa
- Previa consultazione, individuare una strategia per garantire, per legge, una serie di incentivi alle famiglie
Abolizione delle ProvinceParte del provvedimento è nella finanziaria 2011- Varie ed eventuali.
La legge di iniziativa popolare è un istituto legislativo relativo all'iniziativa legislativa, presente anche in Italia, mediante il quale i cittadini possono, attraverso una raccolta di almeno 50.000 firme, presentare al Parlamento (o a un ente amministrativo locale, come la Regione) un progetto di legge, affinché questo sia poi discusso e votato.
In Italia il numero di firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare varia a seconda dell'istituzione, come anche tra regione e regione: per le leggi a carattere nazionale, da presentare in Parlamento, è necessario raccogliere almeno 50.000 firme, e presentare tale proposta alla Corte di Cassazione.
"Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" (art. 71 della Costituzione). Gli articoli 48 e 49 della successiva legge 25 maggio 1970, n. 352,[1] stabiliscono che il progetto, accompagnato dalle firme degli elettori proponenti, deve essere presentato a uno dei Presidenti delle due Camere, il quale lo presenta alla Camera di competenza, la quale deve verificare il computo delle firme e accertare la regolarità della richiesta. Non ci sono limiti se non quelli previsti per l'iniziativa riservata.
Così come il referendum, l'iniziativa popolare è istituto di democrazia diretta.